La prima cosa che impressiona, rivedendo foto e ripensando a quel periodo, è il tempo. All’epoca i nostri anni vissuti erano un lasso di tempo che è la metà di quello che ora ci divide dagli eventi. Si può dire senza probabilità di errore, che qualsiasi considerazione e riflessione avvenga dunque dopo una lunghissima gestazione, con la maturità degli anni che i nostri gropponi sostengono, con i molteplici fatti e circostanze che un arco di tempo così ampio può comprendere nella vita di ciascuno, anche se con la pecca di qualche approssimazione.
Però il fattore tempo lo darei per scontato e mi pare sia più significativo sottolineare altri aspetti. Credo che quel periodo sia stato certamente particolare non solo per episodi, pezzi di storia singoli e collettivi e quant’altro, ma per la concentrazione di tutti questi fatti in un arco di tempo molto breve. Tutto successe molto rapidamente, fino alla conclusione che indicherei in due episodi, uno storico e l’altro di costume: la vicenda Moro e il film “La febbre del sabato sera”. La vicenda Moro, sancì di colpo ogni eventuale crescita di quel movimento, i cui segnali di agonia erano peraltro già percepibili (Lotta Continua si sciolse nel 1976). Il film, che impazzò nelle sale alla fine di quell’anno, se non ricordo male, fece capire tangibilmente che quel breve periodo era alle spalle e preparò gli anni 80, che furono poi definiti “del riflusso”. In ogni caso, quel periodo sarebbe durato poco ugualmente, perché come tutte le utopie, poi si torna con i piedi a terra. Sono contento di averlo vissuto, ma non lo rimpiango. Stretti tra un PCI che non ho mai amato e che ho sempre ritenuto profondamente ostile e antidemocratico, la nostra alternativa politica fu fragile, visionaria e poco concreta (beh, eravamo giovani del resto). I modelli di società alternativa, quelli del comunismo reale, per intenderci, erano orribili e son ben contento di esser nato qualche chilometro ad ovest del confine di Gorizia. Come, alla luce dei fatti sono felice che il Partito Comunista sia rimasto all’opposizione perenne e che in seguito si sia finalmente estinto col crollo dell’URSS. Però mi restano altre belle cose da ricordare e tra le principali sottolineerei il divertimento e la piacevolezza nel fare qualsiasi cosa assieme. Si perché in quel ribollire di eventi, in quel calderone dove entrava di tutto, da Marx agli oroscopi, dalle strade che portano in India, al personale che è politico e tutto quello che volete metterci, io mi sono divertito. Certo, ne hanno risentito gli studi, ma non me ne rammarico. L’ITT com’era concepito era già abbastanza inutile per nutrire qualche speranza su cui costruir qualcosa. Tanto valeva spassarsela. Sicuramente ci sono state esperienze importanti e formative, ma quelle le si fanno comunque, forse solo un po’ meno intense, ma chissà se è così o piace solo pensarlo. Le sensazioni più belle sono in quelle foto di volti poco più che adolescenti che si piccavano di cambiare il mondo e intanto cercavano di capirci anche qualcosa. Da questo punto di vista l’ITT è stata una scuola altamente formativa, dove gli studenti e i professori eravamo noi stessi.
Raffaello
23/01/2012 11:22
ANGELA
Ciao a tutti quelli che passano di qui, e che sono passati di "li" all'epoca ritratta in queste foto. Io sono della Sezione "E", non ho voglia di fare tanto conti ma sono stata sia nella sede di san Domenico, se non ricordo male per 2 o 3 anni , e poi alla sede che si vede qui, quella di San Salvi. Sono stata una "brava bambina" per i primi 3 anni poi li era impossibile continuare su quella cattiva strada e mi sono convertita decisamente al casino, tanto che in 4a mi sono ritrovata con 4 materie da riparare a Settembre e in 5a ho rischiato di non essere ammessa alla maturità per limite di assenze "quasi" raggiunto!! Sicuramente quelli sono stati gli anni migliori della mia vita, compresi i brufoli, per fortuna pochi.... l'altezza, scarsa, la voglia di studiare PUNTA! Ma d'altro canto ho avuto tutti voi, Antonio, col megafono in mano, era in classe con me!!! Per chi se lo ricorda io ero quella che guidava un Harley Davidson giallo canarino, che un giorno di pioggia quando dietro la scuola si formava un lago alto 20 cm, fu piazzata proprio nel mzzo e tutta la scuola mi ha guardato dalle finestre mentre mi toglievo calze e scarpe per andarla a recuperare... Beh è stato il mio momento di notorietà e quindi ne ho conservato comunque un bellissimo ricordo. Forse in questo spazio volevate parlare di argomenti di altro tenore, così mi scuso per aver fatto del casino, ma d'altro canto sapete bene da che scuola provengo quindi che altro volete aspettarvi??????
26/01/2012 12:03
stefano
Alcuni mesi fa mi sono ritrovato per le mani alcuni ricordi su quegli anni che mi ero mantenuto da parte. Alcuni volantini su manifestazioni, alcuni miei commenti diciamo così autografi. Forse per triste malinconia ho voluto buttare via tutto ma senza molta convinzione. Ho salvato solo alcuni numeri di un’originale rivista, Stampa alternativa (’73 e ’75) quella che aveva in copertina una mano che sosteneva una foglia di canapa indiana (per chi se la ricorda), due riviste di “Controinformazione” (il n.°0 del’75 e uno del ’77) di accuse sociali e ricostruzione alternativa dei fatti di quei tempi con sostegno alle lotte di compagni, e la mia ultima agenda di scuola del ’77 dove ci sono alcune memorie di quegli anni sparse tra vari appunti di tedesco e tecnica turistica (?!) fatte di testimonianze, frase buttate lì, appunti e dichiarazioni di appartenenza politica….miei e di alcuni compagni di scuola. Stranamente mi sono ritrovato anche il regolamento interno dell’ITT del ’77 ! (chissà poi perché). Il legame a quegli anni è molto forte perché tanta era la voglia di sperimentare e confrontarsi. Cercare il confronto ma anche lo scontro frontale, discussioni forti, manifestazioni di piazza. Cercare i compagni, le ragioni politiche, le lotte operaie e i movimenti di piazza. La vera ragione di trovarsi a scuola era quella di poterla animare con iniziative alternative e vivere i nostri momenti di crescita. Avevo il bisogno di affermare le idee e i valori che erano maturati e l’amicizia è stata in quegli anni fondamentale per poterli esprimere. Credo che tutto quello che abbia passato in quegli anni possa essere sicuramente scritto come un percorso importantissimo della mia vita. Celebrare adesso idee azioni e pensieri non è mia intenzione anche perché tutto era ancora fragile e poco concreto. Ma sono qui a scrivere le mie emozioni. Il mio percorso è maturato molto all’interno dell’ITT dove fin dai tempi di San Domenico gli studenti erano “il protagonista” principale della scuola. Torno indietro con la memoria. Accadevano scontri sociali duri, iniziative sociali coraggiose: l’infinita lotta del popolo palestinese orribilmente perseguitato fino ai tempi di oggi, ricordo Settembre nero e il villaggio olimpico di Monaco di Baviera. La dittatura in Grecia era appena terminata che ci fu quella sanguinosa del Cile con la persecuzione di tutti i dissidenti senza escludere artisti e uomini di cultura. (Victor Jara fu solo uno dei tanti)
. La sanguinosa repressione in Cile scosse ancora una volta la coscienza del mondo e noi studenti sentivamo di non poter stare zitti. Fu un colpo di stato dove tutti gli schieramenti mondiali erano coinvolti a favore o contro Pinochet.
La guerra in Vietnam termino nel ’75 lasciando sul campo un orgoglio di vera lotta di liberazione di un popolo. Ricordo assemblee interne nei corridoi di San Domenico in quegli anni. Occupazioni, slogan come” l’immaginazione al potere”, cortei interni che percorrevano corridoi e interrompevano le lezioni per fare assemblee spontanee non autorizzate. Gli studenti che hanno vissuto quei momenti storici ricorderanno in particolar modo la rabbia e l’orgoglio che il popolo cileno contrappose a loro scomparendo uno ad uno. Si suonavano e cantavano canzoni di Victor Jara. Violetta Parra, Inti Illimani. .Le loro canzoni commossero le nostre coscienze.
Ci si oppose nel’76 affinchè l’Italia non andasse a giocare la finale di coppa Davis in Cile con Panatta. Ma ci andarono. Ho ancora un manifesto serigrafato da noi di protesta contro quell’episodio: una racchetta da tennis circondata da filo spinato. Questi sono momenti che ci hanno segnato e con i quali abbiamo pensato di crescere schierandosi e non rimanendo astratti spettatori. In quei tempi cresceva un nuovo movimento contro l’obbligatorietà del servizio militare che era la Lega Obiettori di Coscienza dove il principio di essere contro la guerra e il non volere essere diretti servitori cominciò a fare breccia nella mente di tanti ragazzi che si proposero. Si doveva passare attraverso interrogatori dei Carabinieri (loro li chiamavano test di attitudine e verifica) dovevi fare una ferma più lunga e non potevi scegliere dove esercitare. Ancora oggi conservo documenti della LOC compresa la domanda che feci. In seguito rinunciai credendo giusto non sottomettermi a scelte non mie di destinazione e durata e facendo poi a modo mio. Ricordo alcune assemblee di scuola al cinema Goldoni. La Teologia della liberazione in America centrale spostò attenzione verso le posizioni della Chiesa che venivano criticate al suo interno da sacerdoti per la poca vicinanza alle popolazioni oppresse e alle loro lotte ed insurrezioni. Ci furono anche morti tra uomini di chiesa.
Dobbiamo partire da questi eventi storici per capire cosa furono quegli anni e cosa ci accompagnava dentro. Quella generazione si alimentava di questi avvenimenti per affrontare i temi sulla giustizia, sulle regole e sui regimi sia dei governanti che economici. Adesso tutto è più criticabile con l’avvento di nuove scoperte, ma tutto non avviene per caso, e se si critichi aspramente un certo passato va riconosciuto il contesto storico e sociale di quei tempi. Un elenco di avvenimenti di quei tempi riempirebbe pagine e pagine di memoria; tutti lasciarono in noi tracce di vita, di passione, di interesse: arrivarono tutti insieme come un fiume in piena e li abbiamo affrontati come su una barca travolta dalle correnti e dai venti. Butto lì un elenco di fatti storici che mi passa nella mente per accendere dei ricordi: la campagna in favore dell’aborto del Partito Radicale e il dr Conciani, la legge Valpreda, le indagini infinite sulle responsabilità delle stragi, la morte di Pasolini, i suicidi nel carcere di Stoccarda e di Stammheim in Germania, l’apertura di processi per banda armata in Italia. Il Parco Lambro e la rivista Re Nudo, le fughe di Graziano Mesina, Kappler, la bomba di Brescia, le manifestazioni contro la pena di morte in alcuni stati degli USA, le manifestazioni a Bologna con la morte di Lorusso. L’apertura del quotidiano La Repubblica e la chiusura di Paese Sera. Per non parlare di altri avvenimenti altrettanto eclatanti e sanguinosi. Queste e tantissime altre sono state le emozioni che mi hanno portato e accompagnato in quegli anni, direi che mi hanno quasi sconvolto. Si può affermare che la necessità di confrontarci e comunque fare della nostra vita una ricerca di valori importanti ci ha accompagnato in tutto quelle cose che facevamo. Eravamo ragazzi certo ma è stato importante crederci. Poi insieme a tutto questo c’era la voglia di vivere, di divertirsi, di provare… perché se è vero che le nostre letture erano spesso politiche i veri desideri erano quelli di volare sulla vita stessa, di godersi i nostri momenti di evasione e … sconvolgimento della nostra gioventù. Tutto è passato e me lo sento lontano negli avvenimenti ma la memoria non si cancella anche volendo, si rimane sempre legati alla propria storia. Potrai criticarla, accettarla o goderla. Ma tutto nasce da li. Ecco perché mi sono lasciato andare forse in maniera anche troppo noiosa didascalica di cronaca ma con intenzione di risuscitare emozioni a chi legge di quell’”epoca”. Ecco perché dico “è la nostra storia”. Mi scuso per essere stato troppo lungo ma mi è venuto tutto cosi di getto.
Giugno '76 luglio '77
13 mesi 13 mesi che mi hanno cambiato, che mi hanno lasciato l'illusione e la speranza che la "storia è progressiva".
Voglio essere autocelebrativo, in quanto quei mesi mi hanno segnato a tal punto che ho sempre l'illusione che il mondo è,
sarà come ce lo immaginavamo in quel contesto, anche con tutte le storture sbagli e errori dovuti alla nostra gioventù.
Purtroppo la "storia non è progressiva", in questi anni ha dimostrato che è regressiva, ma mi illudo ancora, perchè almeno
i miei figli pensano criticamente come "in parte" facevamo all'epoca molti di noi.
Quei tredici mesi hanno avuto un peso specifico così grande nella mia esistenza che qualsiasi cosa che ho intrapreso, ci ho messo sempre dentro, un pò di autogestione, condivisione e senso critico su tutto quello che ho fatto, anche nelle cose più intime.
E penso che in fondo non ci sbagliavamo, integrato con l'approccio di due figli ventenni ho sempre ancor di più l'impressione che la storia è PROGRESSIVA
e il mondo in fondo non può che migliorare soprattutto in questo momento.
Ok dopo tutta questa sparata strappalacrime, rispondo a Raffaello, in parte sono d'accordo con la sua analisi, è vero che a livello di costume lo "spartiacque"
si può ricercare ne "La Febbre del sabato sera", ma per me il riflusso è arrivato intorno all'85, dal '78 ho continuato a sperare e credere che il divertimento la socialità era possibile, infatti ho tentato di applicarlo nel periodo successivo (con ovvi scarsi risultati, visto che l'ideologia dominante era quella del riflusso),
sono parzialmente d'accordo con Raffa, in quanto anche negli anni successivi si poteva trovare quello spirito ludico di quei tredici mesi, ma era solamente molto più atomizzato e parcellizzato, è vero che gli anni '80 a livello sociale sono stati percepiti come gli anni del disinteressamento, ma è anche vero che ad esempio nella scena "artistico-poetico-musicale" un filo conduttore con il periodo precedente rimaneva e guarda caso veniva da quella Bologna di Radio Alice che tutti ricordiamo.
Se avete occasione di vedere un DVD fatto alcuni anni fa da un romano, perdeteci un po di tempo, qua un link di riferimento:
http://www.youtube.com/watch?v=0RHnGVluOCg
A parte questo inciso,penso che questo scritto da Raffaello sia la cosa più significativa
<<Sicuramente ci sono state esperienze importanti e formative, ma quelle le si fanno comunque, forse solo un po’ meno intense, ma chissà se è così o piace solo pensarlo. Le sensazioni più belle sono in quelle foto di volti poco più che adolescenti che si piccavano di cambiare il mondo e intanto cercavano di capirci anche qualcosa.>>
insieme a questa di Stefano
<<Eravamo ragazzi certo ma è stato importante crederci. Poi insieme a tutto questo c’era la voglia di vivere, di divertirsi, di provare… perché se è vero che le nostre letture erano spesso politiche i veri desideri erano quelli di volare sulla vita stessa, di godersi i nostri momenti di evasione e … sconvolgimento della nostra gioventù.>>
Scusate il post lungo, avrei anche tante altre cose da aggiungere, ma per adesso penso sia sufficiente
Io penso qualcosa di diverso dalla maggioranza, effettivamente il '77-'78 sono stati gli anni nei quali, per vari motivi, ci siamo disgregati. Il vero '77 per me inizia almeno due anni prima. I tempi del C.P.A. per intendersi, il periodo di San Domenico è stato quello della "vera" rivoluzione del mio cervello. D'improvviso, e solo a scuola nostra, si abbattono le mura delle aule, si entra si esce a piacimento ed è anche per questo alla fine ci siamo trovati.
Naturalmente ognuno ci è arrivato per la sua strada, ma ricordo che il fatto di aver incontrato Lillo in classe è stato facile unire le brillanti menti.
La facilità di entrare uscire ci ha fatto incontrare Dario e Stefano alla "panca"...non so se vi ricordate della panca all'ingresso delle scale di San Domenico.
18/02/2012 01:21
danilo 71
il vero riflusso purtroppo è arrivato negli anni 80 90 col craxismo e il rampantismo,babbo e nonno del berlusconismo che ho sempre osteggiato.L'avvento di mani pulite e il conseguente crollo della prima repubblica aveva fatto credere alla mia generazione che qualcosa di nuovo si sarebbe potuto costruire.Purtroppo dopo quel breve periodo di speranza la politica italiana è riuscita in quell'operazione "gattopardesca" di riciclo con risultati ben peggiori di quelli precedenti.L'imposizione dall' alto dell'Europa delle banche e dei grandi gruppi finanziari ha fatto il resto.Oggi ci troviamo in una situazione di sudditanza ai grandi potentati bancari finanziari e aggiungo io, massonici e all'orizzonte si intravedono solo nubi oscure che non lasciano presagire nulla di positivo:precariato,disoccupazione povertà ....
26/02/2012 12:53
Fernando Del Regno
quanti ricordi, quanti volti, quanta strada fatta insieme, quante avventure e quanto impegno, quanta forza e quanto amore
Però il fattore tempo lo darei per scontato e mi pare sia più significativo sottolineare altri aspetti. Credo che quel periodo sia stato certamente particolare non solo per episodi, pezzi di storia singoli e collettivi e quant’altro, ma per la concentrazione di tutti questi fatti in un arco di tempo molto breve. Tutto successe molto rapidamente, fino alla conclusione che indicherei in due episodi, uno storico e l’altro di costume: la vicenda Moro e il film “La febbre del sabato sera”. La vicenda Moro, sancì di colpo ogni eventuale crescita di quel movimento, i cui segnali di agonia erano peraltro già percepibili (Lotta Continua si sciolse nel 1976). Il film, che impazzò nelle sale alla fine di quell’anno, se non ricordo male, fece capire tangibilmente che quel breve periodo era alle spalle e preparò gli anni 80, che furono poi definiti “del riflusso”. In ogni caso, quel periodo sarebbe durato poco ugualmente, perché come tutte le utopie, poi si torna con i piedi a terra. Sono contento di averlo vissuto, ma non lo rimpiango. Stretti tra un PCI che non ho mai amato e che ho sempre ritenuto profondamente ostile e antidemocratico, la nostra alternativa politica fu fragile, visionaria e poco concreta (beh, eravamo giovani del resto). I modelli di società alternativa, quelli del comunismo reale, per intenderci, erano orribili e son ben contento di esser nato qualche chilometro ad ovest del confine di Gorizia. Come, alla luce dei fatti sono felice che il Partito Comunista sia rimasto all’opposizione perenne e che in seguito si sia finalmente estinto col crollo dell’URSS. Però mi restano altre belle cose da ricordare e tra le principali sottolineerei il divertimento e la piacevolezza nel fare qualsiasi cosa assieme. Si perché in quel ribollire di eventi, in quel calderone dove entrava di tutto, da Marx agli oroscopi, dalle strade che portano in India, al personale che è politico e tutto quello che volete metterci, io mi sono divertito. Certo, ne hanno risentito gli studi, ma non me ne rammarico. L’ITT com’era concepito era già abbastanza inutile per nutrire qualche speranza su cui costruir qualcosa. Tanto valeva spassarsela. Sicuramente ci sono state esperienze importanti e formative, ma quelle le si fanno comunque, forse solo un po’ meno intense, ma chissà se è così o piace solo pensarlo. Le sensazioni più belle sono in quelle foto di volti poco più che adolescenti che si piccavano di cambiare il mondo e intanto cercavano di capirci anche qualcosa. Da questo punto di vista l’ITT è stata una scuola altamente formativa, dove gli studenti e i professori eravamo noi stessi.
Raffaello
. La sanguinosa repressione in Cile scosse ancora una volta la coscienza del mondo e noi studenti sentivamo di non poter stare zitti. Fu un colpo di stato dove tutti gli schieramenti mondiali erano coinvolti a favore o contro Pinochet.
La guerra in Vietnam termino nel ’75 lasciando sul campo un orgoglio di vera lotta di liberazione di un popolo. Ricordo assemblee interne nei corridoi di San Domenico in quegli anni. Occupazioni, slogan come” l’immaginazione al potere”, cortei interni che percorrevano corridoi e interrompevano le lezioni per fare assemblee spontanee non autorizzate. Gli studenti che hanno vissuto quei momenti storici ricorderanno in particolar modo la rabbia e l’orgoglio che il popolo cileno contrappose a loro scomparendo uno ad uno. Si suonavano e cantavano canzoni di Victor Jara. Violetta Parra, Inti Illimani. .Le loro canzoni commossero le nostre coscienze.
Ci si oppose nel’76 affinchè l’Italia non andasse a giocare la finale di coppa Davis in Cile con Panatta. Ma ci andarono. Ho ancora un manifesto serigrafato da noi di protesta contro quell’episodio: una racchetta da tennis circondata da filo spinato. Questi sono momenti che ci hanno segnato e con i quali abbiamo pensato di crescere schierandosi e non rimanendo astratti spettatori. In quei tempi cresceva un nuovo movimento contro l’obbligatorietà del servizio militare che era la Lega Obiettori di Coscienza dove il principio di essere contro la guerra e il non volere essere diretti servitori cominciò a fare breccia nella mente di tanti ragazzi che si proposero. Si doveva passare attraverso interrogatori dei Carabinieri (loro li chiamavano test di attitudine e verifica) dovevi fare una ferma più lunga e non potevi scegliere dove esercitare. Ancora oggi conservo documenti della LOC compresa la domanda che feci. In seguito rinunciai credendo giusto non sottomettermi a scelte non mie di destinazione e durata e facendo poi a modo mio. Ricordo alcune assemblee di scuola al cinema Goldoni. La Teologia della liberazione in America centrale spostò attenzione verso le posizioni della Chiesa che venivano criticate al suo interno da sacerdoti per la poca vicinanza alle popolazioni oppresse e alle loro lotte ed insurrezioni. Ci furono anche morti tra uomini di chiesa.
Dobbiamo partire da questi eventi storici per capire cosa furono quegli anni e cosa ci accompagnava dentro. Quella generazione si alimentava di questi avvenimenti per affrontare i temi sulla giustizia, sulle regole e sui regimi sia dei governanti che economici. Adesso tutto è più criticabile con l’avvento di nuove scoperte, ma tutto non avviene per caso, e se si critichi aspramente un certo passato va riconosciuto il contesto storico e sociale di quei tempi. Un elenco di avvenimenti di quei tempi riempirebbe pagine e pagine di memoria; tutti lasciarono in noi tracce di vita, di passione, di interesse: arrivarono tutti insieme come un fiume in piena e li abbiamo affrontati come su una barca travolta dalle correnti e dai venti. Butto lì un elenco di fatti storici che mi passa nella mente per accendere dei ricordi: la campagna in favore dell’aborto del Partito Radicale e il dr Conciani, la legge Valpreda, le indagini infinite sulle responsabilità delle stragi, la morte di Pasolini, i suicidi nel carcere di Stoccarda e di Stammheim in Germania, l’apertura di processi per banda armata in Italia. Il Parco Lambro e la rivista Re Nudo, le fughe di Graziano Mesina, Kappler, la bomba di Brescia, le manifestazioni contro la pena di morte in alcuni stati degli USA, le manifestazioni a Bologna con la morte di Lorusso. L’apertura del quotidiano La Repubblica e la chiusura di Paese Sera. Per non parlare di altri avvenimenti altrettanto eclatanti e sanguinosi. Queste e tantissime altre sono state le emozioni che mi hanno portato e accompagnato in quegli anni, direi che mi hanno quasi sconvolto. Si può affermare che la necessità di confrontarci e comunque fare della nostra vita una ricerca di valori importanti ci ha accompagnato in tutto quelle cose che facevamo. Eravamo ragazzi certo ma è stato importante crederci. Poi insieme a tutto questo c’era la voglia di vivere, di divertirsi, di provare… perché se è vero che le nostre letture erano spesso politiche i veri desideri erano quelli di volare sulla vita stessa, di godersi i nostri momenti di evasione e … sconvolgimento della nostra gioventù. Tutto è passato e me lo sento lontano negli avvenimenti ma la memoria non si cancella anche volendo, si rimane sempre legati alla propria storia. Potrai criticarla, accettarla o goderla. Ma tutto nasce da li. Ecco perché mi sono lasciato andare forse in maniera anche troppo noiosa didascalica di cronaca ma con intenzione di risuscitare emozioni a chi legge di quell’”epoca”. Ecco perché dico “è la nostra storia”. Mi scuso per essere stato troppo lungo ma mi è venuto tutto cosi di getto.
A presto
13 mesi 13 mesi che mi hanno cambiato, che mi hanno lasciato l'illusione e la speranza che la "storia è progressiva".
Voglio essere autocelebrativo, in quanto quei mesi mi hanno segnato a tal punto che ho sempre l'illusione che il mondo è,
sarà come ce lo immaginavamo in quel contesto, anche con tutte le storture sbagli e errori dovuti alla nostra gioventù.
Purtroppo la "storia non è progressiva", in questi anni ha dimostrato che è regressiva, ma mi illudo ancora, perchè almeno
i miei figli pensano criticamente come "in parte" facevamo all'epoca molti di noi.
Quei tredici mesi hanno avuto un peso specifico così grande nella mia esistenza che qualsiasi cosa che ho intrapreso, ci ho messo sempre dentro, un pò di autogestione, condivisione e senso critico su tutto quello che ho fatto, anche nelle cose più intime.
E penso che in fondo non ci sbagliavamo, integrato con l'approccio di due figli ventenni ho sempre ancor di più l'impressione che la storia è PROGRESSIVA
e il mondo in fondo non può che migliorare soprattutto in questo momento.
Ok dopo tutta questa sparata strappalacrime, rispondo a Raffaello, in parte sono d'accordo con la sua analisi, è vero che a livello di costume lo "spartiacque"
si può ricercare ne "La Febbre del sabato sera", ma per me il riflusso è arrivato intorno all'85, dal '78 ho continuato a sperare e credere che il divertimento la socialità era possibile, infatti ho tentato di applicarlo nel periodo successivo (con ovvi scarsi risultati, visto che l'ideologia dominante era quella del riflusso),
sono parzialmente d'accordo con Raffa, in quanto anche negli anni successivi si poteva trovare quello spirito ludico di quei tredici mesi, ma era solamente molto più atomizzato e parcellizzato, è vero che gli anni '80 a livello sociale sono stati percepiti come gli anni del disinteressamento, ma è anche vero che ad esempio nella scena "artistico-poetico-musicale" un filo conduttore con il periodo precedente rimaneva e guarda caso veniva da quella Bologna di Radio Alice che tutti ricordiamo.
Se avete occasione di vedere un DVD fatto alcuni anni fa da un romano, perdeteci un po di tempo, qua un link di riferimento:
http://www.youtube.com/watch?v=0RHnGVluOCg
A parte questo inciso,penso che questo scritto da Raffaello sia la cosa più significativa
<<Sicuramente ci sono state esperienze importanti e formative, ma quelle le si fanno comunque, forse solo un po’ meno intense, ma chissà se è così o piace solo pensarlo. Le sensazioni più belle sono in quelle foto di volti poco più che adolescenti che si piccavano di cambiare il mondo e intanto cercavano di capirci anche qualcosa.>>
insieme a questa di Stefano
<<Eravamo ragazzi certo ma è stato importante crederci. Poi insieme a tutto questo c’era la voglia di vivere, di divertirsi, di provare… perché se è vero che le nostre letture erano spesso politiche i veri desideri erano quelli di volare sulla vita stessa, di godersi i nostri momenti di evasione e … sconvolgimento della nostra gioventù.>>
Scusate il post lungo, avrei anche tante altre cose da aggiungere, ma per adesso penso sia sufficiente
Ciao a tutti.
Naturalmente ognuno ci è arrivato per la sua strada, ma ricordo che il fatto di aver incontrato Lillo in classe è stato facile unire le brillanti menti.
La facilità di entrare uscire ci ha fatto incontrare Dario e Stefano alla "panca"...non so se vi ricordate della panca all'ingresso delle scale di San Domenico.
[Commento originale postato il 04/03/2017 09:27]
leaner processor than even Intel’s newest Pentium III.
Don’t examine megahertz speeds across different processors,
let alone platforms.